MAMMA, PAPÀ…LE VOSTRE REGOLE SONO LA MIA LIBERTÀ!

    MAMMA, PAPÀ…LE VOSTRE REGOLE SONO LA MIA LIBERTÀ!

    Regole e libertà sembrano essere due concetti molto distanti, ma quando parliamo di regole dobbiamo fare molta attenzione: non stiamo affatto parlando di limiti.

    La regola per i bambini non è un LIMITE, ma una GUIDA FONDAMENTALE: Il bambino ha bisogno

    di certezze, non di alternative!

    Per affrontare questo tema prendiamo in considerazione le basi dello sviluppo: la relazione con l’adulto; ossia il rapporto con mamma e papà. È importante ricordare infatti che l’adulto rappresenti per il bambino il primo ed il principale modello di riferimento. Rifacendosi ad uno dei maggiori esperti dello sviluppo, il pediatra americano Brazelton - di cui consiglio vivamente la lettura dei numerosi libri, reperibili online:

     

    L’esperto afferma infatti che: “Tutto l’apprendimento incomincia con l’accudimento, dal quale i bambini imparano la fiducia, il calore, l’intimità e l’empatia. Il 90% del compito dei bambini a interiorizzare i limiti si basa sul loro desiderio di piacere a coloro che li circondano.” (Brazelton e Greenspan, 2001).

    Con queste parole intendo sottolineare come la relazione sia il fulcro dal quale è possibile strutturare le regole stesse, a partire dalla quale il bambino avrà modo di interiorizzare i limiti e far proprie le norme. Come afferma il pediatra americano, infatti, il bambino interiorizza le regole proprio a partire dal desiderio e dall’obiettivo di compiacere e corrispondere il desiderio di chi lo circonda: in primo luogo i genitori.

    In sintesi, quindi il bambino apprende i valori perché INTERIORIZZA I MODELLI e poi li ASSUME, ed una volta assunti li replicherà, esprimendo il proprio comportamento in loro funzione.

    Prima regola per delle buone regole: CLIMA SERENO E POSITIVO

    La creazione di un clima sereno e positivo rappresenta la condizione essenziale per la creazione di un setting educativo in cui sia possibile trasmettere il proprio modello permettendo l’interiorizzazione e l’apprendimento delle regole.

    “Quando definiamo limiti e regole attraverso un no, nel cervello del bambino si accendono sistemi frenanti simili a quelli di un’auto; quando diciamo di sì è come se premessi sull’acceleratore.!” (Bortolotti, 2017)

    In questo senso quindi è chiaro come l’adulto assuma una importante responsabilità, cioè quella di farsi portatore di modelli adeguati, di norme che ritenga ottimali per lo sviluppo del proprio stesso bambino, proponendole a propria volta in veste di portavoce delle stesse. Il principio è il seguente: io adulto ho la responsabilità di comportarmi come vorrei mio figlio si comportasse.

    A fronte di questa imponente responsabilità, quali sono gli strumenti di cui l’adulto dispone?

    Fondamentalmente ci troviamo in possesso di due preziosi strumenti, versatili ed alla portata di tutti, facilmente spendibili nella vita quotidiana: la comunicazione efficace e l’autorevolezza.

    Tali due strumenti sono fondamentali per una corretta trasmissione delle regole e delle correlate abilità sociali.

    …Cosa si intende per autorevolezza?

    Autorevolezza non è autorità: autorevolezza significa saper rappresentare per il bambino un modello a cui ambire, rispetto al quale il piccolo nutra il desiderio di offrire compiacimento.

    Quindi, per essere autorevole, l’adulto deve fare riferimento a questi principi:

    • controllo sulle proprie azioni (Esempio: la regola è quella di non usare il tablet a L’adulto rinuncerà a propria volta ad usare tablet e smartphone a tavola!)
    • nutrire aspettative REALI e REALISTICHE: sono bambini!, noi adulti siamo esseri umani, ogni genitore fa il meglio che può ed è concesso sbagliare, in quanto non esistono errori reali, ma azioni più o meno
    • Essere una squadra coerente: le regole sono di tutti e uguali per tutti! Le sue regole saranno le tue regole! Non ci sono variazioni, quanto piuttosto
    • rispettare il punto di vista del bambino, accogliendone le obiezioni ma non demordendo: la relazione è asimmetrica, l’adulto deve mantenere la propria posizione di esclusiva fonte di
    • essere empatici…le regole richiedono impegno, a noi come a

    …in cosa consiste la comunicazione efficace?

    Calandosi nell’espressione delle regole, ecco delle buone norme per strutture le nostre regole secondo una comunicazione efficace:

    • regole CORTE, CHIARE, FACILI DA RICORDARE;
    • ogni regola esprime l’azione a cui si riferisce: non la (Esempio: metti i libri nella libreria! → buona espressione, comunicazione chiara, lineare ed efficace! Rispetto a: se non metti i libri in ordine non guardi i cartoni. → espressione complessa, sottende la capacità di rappresentarsi una conseguenza distante nel tempo e presuppone l’autonomia nel significare l’azione di “riordinare” i libri, che può non essere chiara per il bambino!)
    • regole SEMPLICI: la regola è un dato di fatto, non accetta variazioni e si esprime in modo inalterato e Una regola semplice viene ricordata con maggiore facilità dal bambino…e da noi adulti, che sapremmo riportarla in modo costante ed invariato!

    …ma cosa sono le regole? A cosa servono? Ma soprattutto…se queste vengono rifiutate, contestate, negate?...

    Ne parleremo nell’articolo della prossima settimana, rimanete connessi per non perdervi delle preziose strategie per contenere crisi di rabbia, aggressività e per rafforzare l’apprendimento delle regole in modo adeguato! Nel prossimo articolo ci dedicheremo alla quotidianità nella sua concretezza e verranno riportati diversi esempi di vita reale, per poterci aiutare nelle nostre giornate!

    A cura di Beatrice Stocco


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