I NOSTRI PRIMI 5 MINUTI
- Vanessa Battilana
- per i genitori
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E’ un dono incontrare qualcuno cui tu piaccia così come sei [C. Chaplin]
Secondo numerosi esperti di comunicazione l’iniziale conoscenza dell’altro è determinata dai primi cinque minuti di incontro. Se questi lasciano un’impressione favorevole, le relazioni future saranno orientate positivamente nel 50% dei casi, viceversa se i primi cinque minuti lasciano un’impressione sfavorevole, le relazioni future saranno improntate negativamente nel 90% dei casi.
Ci pensate? Cinque minuti.. solo trecento secondi per farsi un’idea di chi abbiamo davanti a noi.
Cos’è che determina l’impressione dell’altro in cinque minuti? Non di certo il contenuto della comunicazione, perché nella maggior parte dei casi (a meno che davanti a voi non abbiate una persona incredibilmente illuminante o negativamente disarmante), difficilmente ciò che dirà l’altro sarà sufficiente a determinare la vostra opinione.
Nei primi cinque minuti si riesce a conoscere principalmente il non verbale delle persone, ovvero tutto ciò che si trasmette attraverso il modo d’essere e la presenza fisica.
L’impatto immediato è dato dall’aspetto esteriore, i tratti somatici, l’acconciatura, i segni evidenti sul viso, l’espressività e la profondità degli occhi. Una frazione di secondo dopo arriva l’inclinazione del volto, la gestualità della mano, la postura delle gambe, la prossimità con cui si avvicina. Anche l’abbigliamento dice molto di una persona, ci fa presupporre il suo essere sportiva o formale, casual o elegante, ordinata o trascurata.
Tutto ciò non significa che la conoscenza dell’altro si fermi a questo, ma sottolinea l’importanza di porsi nella relazione intra-individuale con la consapevolezza che possiamo suscitare sentimenti di apertura o di chiusura a seconda di come ci poniamo.
Mi viene in mente la cassiera di un supermercato non troppo vicino a casa che ha il potere di rendere, ogni volta, i nostri primi cinque minuti ricchi di gentilezza e sorrisi, o la mia insegnante di matematica delle medie che dà sempre l’impressione di essere una gran bella persona.
Cerchiamo allora di mostrare il meglio di noi quando ci poniamo davanti l’altro, che sia un importante incontro di lavoro, un colloquio con l’insegnante di scuola o l’arrivo di un nuovo alunno al corso. Curiamo l’accoglienza dell’altro attraverso l’empatia e la predisposizione all’ascolto, lavorando prima di tutto sul nostro linguaggio del corpo, tenendo sempre a mente che ad ogni nostra azione “ne corrisponde una uguale e contraria”!
A cura di Vanessa Battilana











Assessorato alla Cultura
