L’ESPERIENZA COME BENZINA DELLA CONOSCENZA
- Vanessa Battilana
- per i genitori
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Nella crescita di un bambino vi è una tappa determinante per lo sviluppo cognitivo. Essa si verifica all’incirca tra i 12 e i 18 mesi e viene generalmente identificata come la scoperta attraverso la sperimentazione.
Chi è genitore lo sa bene e sicuramente ricorderà tutte le volte che il proprio bambino, dopo aver tenuto in mano un oggetto, lo ha ripetutamente fatto cadere dal seggiolone incurante dei rimproveri della mamma stanca di raccoglierlo.
Perché lo fa? Sta sperimentando! Sta imparando cioè uno schema d’azione, ossia quello che associa un movimento (apro le dita della mano e allento la presa) in un determinato contesto (sono seduto su un seggiolone che dista numerosi centimetri dal pavimento) ad una conseguenza (il biberon quando tocca terra emette un rumore fortissimo che fa spaventare la mamma). Nel cervello del bambino si sono messi in moto miliardi di neuroni che si collegano l’uno all’altro creando la traccia mnestica, cioè la nuova conoscenza. Con la sperimentazione il bambino ottiene risultati nuovi e giunge volontariamente alla scoperta delle relazioni fra oggetti: i rapporti di causa-effetto, la legge della gravitazione, l’effetto del suono.
L’esperienza è dunque fondamentale per la costruzione della conoscenza, così nei bambini come negli adulti. Quando ci si presenta ad un colloquio di lavoro infatti si porta il proprio curriculum, il quale non è altro che l’elenco delle proprie esperienze maturate, oltre che delle conoscenze acquisite. Gli annunci di lavoro lo riportano frequentemente: “cerco cuoco di esperienza”, “offro lavoro come consulente a persona che abbia maturato esperienza nel campo”,..
Anche a scuola, specialmente negli ultimi anni, si è scelto di investire sempre più tempo nella costruzione del bagaglio culturale attraverso stage di alternanza scuola-lavoro ed investimenti economici sul perfezionamento di laboratori. Ricordiamo infatti che il termine esperienza deriva dal latino esperire, ossia "provare su di sé”.
Come è possibile aumentare le occasioni di esperire i concetti studiati a scuola?
Direttamente, attraverso gite culturali fuori porta, vacanze in stati e luoghi studiati, visite in musei artistici e di carattere scientifico, partecipazione a campus estivi che permettano la sperimentazione (nella sezione scuola e passatempi trovate qualche buona idea!); indirettamente, attraverso l’immaginazione, la visione di film e video, la ricerca su enciclopedie illustrate, l’ascolto dei racconti dei nonni che sono bagagli inestimabili di conoscenza.
Poniamoci l’obiettivo quindi di offrire più occasioni ai ragazzi di fare esperienza per costruire conoscenze stabili, trasferibili e feconde, per lavorare sulla loro autonomia, accettando il fallimento anche come occasione di apprendimento dall’errore, senza il quale, ricordiamocelo, non sarebbe mai stata scoperta l’America, la penicillina… e perfino il post-it!

A cura di Vanessa Battilana











Assessorato alla Cultura
