LINGUA DEI SEGNI: ASCOLTARE UN ALTRO MONDO
- Claudia Bernardi
- per i genitori
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In questo periodo abbiamo assistito ad un’intensificazione dell’utilizzo della Lingua dei Segni a sostegno e tutela della comunità sorda.
Vi è infatti la necessità di garantire l’inclusività anche nei confronti di coloro che comunicano attraverso l’uso dei Segni. Fino ad ora non sempre questo tipo di espressione comunicativa veniva considerata come un vero e proprio “linguaggio”, ma recenti correnti filosofiche e scientifiche non hanno dubbi a riguardo.
Attualmente, in ambito territoriale, viene offerta la possibilità di poterla studiare frequentando il corso di Laurea Triennale in Lingue, Civiltà e Scienze del Linguaggio dell’Università Ca’ Foscari di Venezia, ma si possono frequentare anche diversi corsi privati dislocati presso alcune città della nostra Regione Venta oppure nei moltissimi Enti Certificati, tra i quali l’ENS (l’Ente Nazionale Sordi) con sede a Roma.
Ma che cosa ha di particolare questa Lingua?
Come tutte le altre lingue possiede un alfabeto, che consente la dattilologia delle parole (una sorta di spelling per identificare nomi propri, nomi astratti o per comprenderne alcuni termini privi di uno specifico segno), possiede una sua grammatica, una sua sintassi, morfologia e pragmatica, ed è articolata secondo un complesso di regole che la definiscono in modo preciso.
Inoltre, nell’articolazione dei singoli Segni, è possibile individuare dei parametri fondamentali che fanno riferimento a:
- il luogo, ovvero l’estensione dove viene eseguito il segno (sul corpo o nello spazio);
- la configurazione assunta da entrambe le mani;
- l’orientamento sia del palmo sia delle dita;
- il movimento compiuto, che può anche codificare informazioni sulla distanza di tempo che intercorre tra gli eventi a cui si sta facendo riferimento.
A differenza di tutte le altre lingue europee la Lingua dei Segni non è inquadrata in termini di difficoltà o di livelli di apprendimento da raggiungere (come è definito dal Quadro Comune Europeo per le lingue straniere, per cui si parla di livello A1, A2, B1, B2, C1, C2), perché si tratta di una Lingua in continua evoluzione, con varianti per ciascun segno, influenzata sia dal contesto dialettale che dal contesto Regionale, ma soprattutto, che differisce da Stato a Stato.
Le Lingue dei Segni si distinguono anche per la presenza delle cosiddette CNM (Componenti Non Manuali, ovvero le espressioni del viso), delle COS (Componenti Orali Speciali) e delle IPP (Immagini Parole Prestate, nonché una sorta di “prestiti” da altre Lingue dei Segni o da elementi della gestualità, come le assimilazione di significati affini). Questi elementi costituiscono quindi dei tratti distintivi dei Segni, poiché permettono di costruire delle frasi interrogative o negative sulla base di alcuni movimenti, come quelli delle sopracciglia o degli occhi.
Da un punto di vista culturale (ricordiamo che in Italia, a differenza di altri Paesi, la Lingua dei segni non è riconosciuta come Lingua Ufficiale) è bene tenere in considerazione che non tutte le persone sorde sono cresciute comunicando attraverso questo “tipo di linguaggio”.
In alcuni contesti l’educazione dell’allievo sordo si realizza attraverso il cosiddetto metodo oralista, attraverso il quale si insegna ai sordi a parlare utilizzando la voce, per non restare esclusi dalla comunicazione dei soggetti udenti. In altri casi invece si avverte il bisogno di apprendere una vera e propria lingua alternativa, in questo caso la Lingua dei Segni. Oggi, nel mondo sordo, queste due correnti restano ben contraddistinte.
Si stanno comunque diffondendo sempre più iniziative di inclusività nei confronti della comunità sorda, come ad esempio quelle attive anche in questo difficile periodo: “Cinedeafacasatua” ne costituisce una valida prova.
Si tratta di un'iniziativa di solidarietà del “Cinema Sordo accessibile a domicilio” promossa da parte dell’Istituto Statale per Sordi di Roma (prima scuola pubblica per sordi in Italia che oggi offre documentazione, consulenza, formazione e ricerca sulla sordità) per promuovere l’inclusione delle persone sorde e la valorizzazione delle loro potenzialità e professionalità, in questo caso nel mondo del cinema. Tale iniziativa, vede delle rappresentazioni dirette e interpretate da persone sorde in Lingua dei Segni, con il fine di dar spazio a differenti narrazioni e vicende della sordità.
Anche il mondo dei cartoni animati e della musica si sono avvicinati a questa lingua, e alle disabilità in genere. Da domenica 29 marzo tutti i giorni alle 16,50, infatti, su Rai yoyo ha iniziato ad andare in onda il primo vero cartone animato al mondo davvero accessibile a TUTTI i bambini: Lampadino e Caramella nel magiregno degli Zampa.
Nello specifico, per i bambini sordi c'è un interprete LIS, per i bambini ciechi è stata introdotta la presenza di un narratore, per i bambini ipovedenti la percezione viene facilitata dai disegni, che sono semplici ed essenziali, sia quelli dei personaggi che dell'ambiente; mentre per i bambini autistici è prevista l'assenza di elementi di disturbo e la presenza di personaggi facilmente individuabili. Questa serie animata è disponibile anche su Raiplay al seguente link:
https://www.raiplay.it/programmi/lampadinoecaramellanelmagiregnodeglizampa
Rispetto alla musica, invece, si stanno diffondendo sempre di più clip musicali creati da interpreti LIS, come ad esempio la canzone Guerriero di Marco Mengoni (presente a questo link https://youtu.be/IHja2Xt9kbg), Pianeti di Ultimo (https://youtu.be/IHja2Xt9kbg), e altre disponibili sempre su YouTube.
Anche la Lega del Filo d’Oro (Associazione ONLUS impegnata nell’assistenza, educazione, riabilitazione e reinserimento di persone con disabilità) opera in questo campo, portando quindi a scoprire la sordità come una nuova cultura, un nuovo mondo, che non dovrebbe stare diviso da quello udente, ma dovrebbe essere comunemente integrato e visto non con scrupolosità, ma con meraviglia. E in tal senso la Lingua dei Segni ne costituisce l’occasione ad hoc per scoprire come il nostro cervello sia capace di individuare canali di comunicazione diversi, che utilizzano gli stessi sistemi delle lingue orali.
A cura di Claudia Bernardi
Video: Lingua dei Segni Italiana (LIS): Sordi parlanti e Udenti segnanti.mov – GABRIELE CAIA (i sottotitoli iniziano dopo un po’)











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