15 MAGGIO - GIORNATA DELLA FAMIGLIA

    15 MAGGIO - GIORNATA DELLA FAMIGLIA

    Ci sono cose nella vita il cui valore viene capito quando mancano: la salute, il lavoro, l'acqua. . .

    Una di queste è la famiglia. Quando siamo nati ci siamo trovati quasi tutti in una famiglia accogliente, genitori allevanti, e molti di noi sono cresciuti ritenendo che questo fosse un fatto del tutto naturale, dovuto. Talmente naturale e dovuto che spesso ci siamo permessi nella vita di arrabbiarci con la nostra famiglia, di contestarla, di desiderare di lasciarla, di uscire ed entrare come volevamo. Tanto c'era. Eravamo così sicuri della sua esistenza...

    Poi la vita birbona ci fa capire che la famiglia potrebbe venire meno, o cambiare o modificarsi. Proviamo a domandarlo ai bambini, ai ragazzi che improvvisamente si trovano i genitori separati. Proviamo a domandarlo a chi perde un genitore, un marito, una moglie, un fratello o una sorella. Proviamo a domandarlo a chi vive la terribile esperienza della separazione, soprattutto quando si è lasciati, o ai genitori che vedono i figli andarsene, magari lontano, all'estero. Proviamo a domandarlo agli anziani, che dopo una vita assieme ai figli, si ritrovano nella solitudine delle case di riposo. Ed è in questi momenti struggenti che si ha una enorme nostalgia della famiglia, di quando da bambini si giocava assieme ai fratelli, si tornava a casa e si trovava il pranzo pronto, i genitori accudenti, si ha il ricordo caldo delle feste insieme a Natale, nei momenti importanti della vita, della scuola, delle scampagnate, delle vacanze assieme. Tutte cose che quando le abbiamo vissute o le viviamo quasi le diamo per scontate, come dovute dalla vita. Ed invece no, niente è scontato. La famiglia è un grande, grandissimo dono che la vita ci dà, e di questo dono dovremmo ringraziarla sempre la vita. Questo dono dovremmo gustarlo, custodirlo,  quasi centellinarlo. Gustare fino in fondo i genitori fin che li abbiamo, gustare i figli che sono con noi, gustare i fratelli, gustare il marito e la moglie. "Da quando ho perso la moglie non so più che cosa sia la felicità" ha detto il grande filosofo Severino.

    Quando si parla di famiglia si pensa sempre a genitori e figli. Poco si parla del rapporto tra fratelli. Ed invece questo rapporto è uno dei più straordinari che la vita ci offre. Con i fratelli ci siamo cresciuti, ci siamo toccati, annusati, fatto il bagnetto assieme, le prime birichinate. Essi conservano con noi tanti ricordi come nessun altro nella vita. Poi magari i fratelli e le sorelle se ne vanno, ognuno per la sua strada,  magari ci litighiamo anche pesantemente. Ma ci sono momenti di sofferenza, di dolore dove il fratello o la sorella sono compagni straordinari, gli unici di sangue che la vita ci ha messo accanto, che restano anche quando i genitori se ne vanno.

    In questi giorni di lockdown-CoronaVirus, a detta di qualcuno, molti di noi hanno fatto i conti su quali persone ci sono più care. Quest'anno la festa del papà, il 19 marzo, è caduta appunto in pieno lockdown. Il regalo più grande per  Eddi, mia moglie e me soli in casa, è stato un collegamento in simultanea a mezzogiorno con le famiglie dei miei figli dalla Germania, dalla Spagna e da Padova. Con il cuore gonfio ho ringraziato la vita. Si perché basta poco per essere e restare famiglia. Basta volerlo e saperlo fare.

    Silvano Bordignon


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