CURIOSITA’ E TRADIZIONI DI NATALE NEL MONDO
- Mara Campagnaro
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TRADIZIONI DI NATALE IN SPAGNA
In Spagna tradizionalmente i regali ai bambini venivano portati dai Re Magi (Reyes Magos) il 5 di gennaio; questa usanza sta però iniziando a cambiare e i bambini ricevono doni anche il 25 dicembre.
I Re Magi sfilano il 5 gennaio di ogni anno per le strade dei villaggi, cavalcando grandi carri da parata e lanciando dolci e caramelle ai bambini. Questa sfilata è conosciuta come la “cabalcata” (la cavalcata).
In catalogna una tradizione di natale è il Caga Tiò, tradotto come "lo zio che fa la cacca", un ceppo di legno, come quelli usati per il fuoco del camino, decorato con viso e gambe e tenuto dentro casa o in giardino. Questo personaggio viene curato dai bambini che gli portano cibo e bevande e lo coprono con una coperta per farlo stare al caldo. Il giorno di Natale i bambini lo colpiscono con dei bastoncini, cantando una filastrocca che implora di donare loro dolci regali, quindi tolgono la coperta trovando le caramelle e i dolci che tanto speravano.TRADIZIONI DI NATALE IN VENEZUELA
A Caracas, la capitale del Venezuela, ogni vigilia di Natale ci si sveglia e si fa colazione con una buona fetta di torta alla banana, poi si indossano i pattini e si pattina verso la chiesa più vicina per ascoltare la messa; grandi e piccini, tutti metto i pattini ai piedi e si travestono con il tipico vestito rosso.…
Le strade della città vengono chiuse al traffico per permettere alle persone di muoversi in sicurezza.
I bambini, prima di andare a dormire si legano un nastro al pollice del piede lasciando l’altro capo fuori dalla finestra: in questo modo i pattinatori lo possono tirare quando passano davanti la loro finestra. Gesto di buon augurio!
Protagonista assoluto del Natale in Venezuela è il presepe. Le rappresentazioni della Natività sono una tradizione del Paese ed è comune vedere presepi viventi in ogni città, con tanto di benedizione del bambino in giro per le case.
Curiosa la tradizione del furto dell’immagine del Bambino Gesù che viene nascosta per tre giorni, e la sua ricerca, nella quale si impegnano in particolar modo i bambini. Una simpatica caccia al tesoro!
TRADIZIONI DI NATALE IN FRANCIA
In Francia, Babbo Natale non lascia i regali sotto l'albero, come in Italia e nei Paesi anglosassoni, ma dentro le scarpe dei bambini, infatti i bambini dispongono le loro scarpe ordinatamente, poiché Gesù Bambino passerà la notte del 24 a riporre i suoi doni dentro di esse.
Père Noël (Babbo Natale), per i francesi non arriva su una slitta ma in groppa ad un asino. Addobberà anche l'albero con frutta e dolci.
Per tradizione si accende un ceppo di legna per scaldare il Bambino che gira nella notte fredda. Il ceppo sarà lasciato ardere durante tutto il giorno di Natale, chiamato Crechè. Da questa usanza, deriva anche uno dei dolci natalizi più diffusi, ovvero la bùche de Noêl , un dolce tipico di cioccolato che richiama la forma di un tronco.
Il presepio in Francia è molto curato; particolarmente famosi i presepi della Provenza, composti da statuine d'argilla chiamate Santons, vestite con costumi realizzati a mano, molto precisi nei dettagli e realistici.
Particolarmente importante la presenza del piccolo Ravi, un giovane che con la lanterna in mano illumina il sentiero che porta a Gesù.
TRADIZIONI DI NATALE IN POLONIA
La vigilia di Natale è il giorno più importante; la giornata inizia molto presto e i ruoli sono ben definiti: le donne si mettono in cucina a preparare i piatti, gli uomini hanno il compito di decorare l’albero di Natale.
Alla vigilia di Natale ci si siede a tavola solo quando in cielo appare la prima stella. E’ compito dei più piccoli scrutare l’orizzonte in attesa di vedere l’arrivo della stella. La stella è il simbolo della nascita di Gesù e fa riferimento alla stella cometa che guidò i Re Magi la notte della vigilia.
Una curiosa usanza molto antica, presente soprattutto nelle campagne, è quella dei “kolędnicy”.
Un gruppo di persone di varie età, vestite da personaggi biblici, come i tre Re Magi, angeli, re Erode, bussano alle porte delle case e chiedono di esibirsi con recite e canti. Alla fine, come premio, attendono una mancia in denaro ed anche dolcetti se nel gruppo ci sono bambini.
Il pranzo tipico natalizio, soprattutto presso le famiglie contadine, si compone di 12 portate (quanti erano gli apostoli) che si susseguono l'una dopo l'altra senza interruzione. I regali si aprono solo dopo aver consumato tutte e dodici le portate.
Sulle tavole viene sempre apparecchiato un posto in più, nel caso in cui dovesse arrivare un ospite improvviso.
Solitamente negli angoli della stanza, sotto alla tovaglia o sotto al piatto si mette un po’ di paglia per ricordare il fatto che Gesù è nato in una mangiatoia.
Il 26 dicembre assai diffuso è il “kulig”, una sorta di catena di slitte, attaccate una all’altra e tirate da una macchina o un trattore. Una volta il kulig veniva trainato da cavalli ed ancora oggi nelle montagne polacche è mantenuta questa usanza.
TRADIZIONI DI NATALE IN GERMANIA
In Germania i festeggiamenti di Natale iniziano presto, ovvero l'11 novembre, giorno di San Martino. È tradizione costruire per quel giorno delle lanterne, che i bambini porteranno in processione oppure metteranno nei cimiteri, che servono ad illuminare la strada al santo.
Una leggenda racconta che, durante la notte del 5 Dicembre, i bambini si preparano all’arrivo di St. Nikolaus lasciando le proprie scarpe sul davanzale o fuori dalla porta di casa. Durante la notte, San Nicola, tenendo in mano un grande libro sul quale ha annotato il comportamento di ogni bimbo e portando in spalla un sacco pieno di caramelle e ramoscelli di legno, passa nelle abitazioni e mette nelle scarpe dei bambini buoni dei dolci, mentre in quelle dei più birichini solo dei ramoscelli.
Questa tradizione viene ancora rispettata anche se, anziché lasciare le scarpe all’aperto, ora si appendono delle calze colorate al camino.
A Rothenburg ob der Tauber, un piccolo paesino tedesco, c'è un museo dedicato al Natale, molto caratteristico, aperto tutto l'anno.
TRADIZIONI DI NATALE IN SVIZZERA
Nella piccola città svizzera di Samnaun si svolge il ClauWau, noto anche come i Campionati del mondo di Babbo Natale. Qui, squadre provenienti da tutto il mondo, vestite con sgargianti abiti da Babbo Natale si incontrano in una stazione sciistica locale per confrontarsi in diverse gare: da quelle con le ciaspole da neve, alla slitta, fino a un concorso di decorazione di pan di zenzero. Per giungere al gran finale del concorso, la gara di arrampicata, i Babbi devono portare sacchi pieni di giocattoli sulle spalle e, dopo aver suonato i campanelli delle case, salire su fino in cima alla canna fumaria.
TRADIZIONI DI NATALE IN UCRAINA
Se vi trovate in Ucraina per Natale, sugli alberi quasi sicuramente troverete un ragno con la sua ragnatela. Una tradizione che affonda le sue radici in un passato fatto di miseria, in cui le famiglie più povere, che non potevano permettersi i costosi festoni, adornavano così l'albero natalizio. Oggi è visto come un portafortuna che nasce da una leggenda secondo cui una povera vedova, che non poteva permettersi di decorare l’albero di Natale, trovò al suo risveglio l’albero perfettamente decorato da una scintillante ragnatela. Il giorno di Natale, appena i raggi del sole illuminarono le ragnatele, queste ultime si trasformarono in fili d’oro e d’argento. La cosa portò molta fortuna a lei e ai suoi figli, che da quel momento in poi non furono mai più poveri.
TRADIZIONI DI NATALE IN MESSICO
In Messico i festeggiamenti durano dal 16 dicembre fino al 24 dicembre. In questo periodo le famiglie festeggiano le Posadas, dove ogni giorno si organizza una processione (posadas) e tutti con candele e canti girano attorno alla casa dove è organizzata la posada, mentre i padroni di casa restano chiusi dentro e cantano altri versi. Al termine della processione si aprono le porte di la casa e si regala ad ogni partecipante un cestino con dei dolci. I 9 giorni simbolicamente rappresentano il viaggio di Maria e di Giuseppe alla ricerca di un rifugio.
Dopo l’ultima Posada le famiglie si riuniscono per la “piñata” o pentolaccia, una pentola di terracotta o cartone colma di arachidi, agrumi, canna da zucchero e dolci.
La Pentolaccia ha un significato profondo nella tradizione messicana: essa simboleggia il peccato, la persona che la rompe rappresenta la fede, mentre il contenuto rappresenta tutte quelle benedizioni che vengono concesse a chi si libera dai peccati.
Nella regione di Oaxaca, si svolge la Noche de Rabanos, cioè la notte dei ravanelli, un festival di arte che si tiene ogni anno il 23 dicembre, in cui gli artigiani locali competono intagliando l'ortaggio in sculture elaborate.
Il ravanello locale è molto più grande di quello che conosciamo noi; secondo una tradizione antica di secoli, è stato scelto per essere onorato, intagliato e usato come tipico rito di Natale. Oggi la migliore scultura viene premiata con generosi premi in denaro.
Alla vigilia del 6 Gennaio parenti ed amici si riuniscono per tagliare la tradizionale ciambella, “Rosca de Reyes”, un dolce con una piccola bambola nascosta all’interno. Chi trova la bambolina, deve dare una festa nel giorno della Candelora, il 2 Febbraio.
In alcune comunità la tradizione vuole che nella torta venga nascosto un anello che assicura, a chi lo trova, il matrimonio entro l’anno, oppure un ditale, che presagisce un anno di felicità da single.
TRADIZIONI DI NATALE IN ISLANDA
In Islanda ci sono gli Jólasveinar, sono 13 elfi che dal 12 dicembre, vigilia di Santa Lucia, fino al 24 dicembre scendono dalle montagne uno alla volta per fare scherzi agli islandesi.
I bambini lasciano sul davanzale di casa le scarpe fino al 25 dicembre, nella speranza che gli elfi del Natale portino loro dei doni. Questi elfi però non sono per nulla carini e gentili, ma assai dispettosi.
Il primo ad arrivare è Stekkjastaur, un elfo goffo con le gambe di legno che si diverte a dare il tormento alle pecore nelle stalle. Il secondo elfo è Giljagaur che di nascosto va nelle stalle per mangiare la schiuma di latte; mentre il terzo è Stúfur che ruba le pentole per leccare l’unto sul fondo.
Il quarto a scendere è Þvörusleikir che va alla ricerca dei cucchiai di legno usati per cucinare per leccarli. Poi è la volta di Pottaskefill, il leccapentole e di Askasleikir che si nasconde sotto i letti in attesa che qualcuno butti a terra l’askur (un tipo di scodella) da rubare.
Il settimo della lista è Hurðaskellir che ama sbattere le porte (soprattutto di notte) e gridare per spaventare le persone. Poi c’è Skyrgámur che va alla ricerca dello skyr, un latticino islandese. Successivamente è il turno di Bjúgnakrækir che si nasconde sotto le travi di legno per rubare le salsicce appese che dovranno poi essere affumicate.
Gluggagægir spia dalle finestre delle case per scegliere qualcosa da rubare. Gáttaþefur usa il suo speciale olfatto per trovare il laufabrauð, un tradizionale dolce natalizio islandese e Ketkrókur usa il suo uncino per rubare la carne. Infine Kertasníkir segue i bambini per rubare loro le candele fatte di lardo, tipiche del periodo natalizio.
Gli Elfi scendono dalle montagne uno ogni giorno e restano in città per 13 giorni; e così come sono arrivati, dal 25 dicembre, uno per volta ritornano alla loro casa.
TRADIZIONI DI NATALE IN NORVEGIA
In Norvegia le donne e gli uomini la notte del 24 dicembre nascondono tutte le scope che hanno in casa. La tradizione racconta infatti che le streghe e gli spiriti maligni uscissero allo scoperto proprio la Vigilia di Natale, alla ricerca di nuove scope da cavalcare per scorrazzare nel cielo stellato, portando la malasorte e dando fastidio agli umani.
Essendo il popolo norvegese molto superstizioso, questo ci fa pensare che ancora oggi questa usanza sia molto rispettata.
TRADIZIONI DI NATALE IN REPUBBLICA CECA
La sera della Vigilia le ragazze senza marito devono prendere una scarpa e con le spalle rivolte alla porta d’ingresso lanciarla dietro di loro: se la punta indicherà la porta significa che entro il nuovo anno si sposeranno!
A cena il menù prevede come portata principale carpa fritta. E’ buon auspicio mettere sotto il piatto delle squame insieme a qualche moneta; le squame inoltre andranno poi a finire nel portafoglio perché, si dice, porteranno soldi e fortuna.
Un’altra curiosa usanza prevede l’uso delle noci: in una bacinella (o nel lavandino) si mettono dei gusci di noce, come barchette, uno per ogni presente, sopra ai gusci si sistemano delle candeline; la direzione che prenderà la propria noce sarà una previsione dell’anno nuovo. Ad esempio, se non si muove non cambierà niente; se tocca quella di un altro, il legame con questa persona si rafforzerà; se si spegne la fiamma, sarà un’annata complicata; se affonda…
A cura di Mara Campagnaro