FARE SQUADRA IN FAMIGLIA
- Federica Comunello
- per i genitori
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Sui vantaggi del fare squadra nell’ambito lavorativo ne siamo tutti a conoscenza, perché emergono nuove idee, proposte ed energie che portano ricchezza ed entusiasmo per ciò che si sta facendo.
Anche la famiglia può definirsi una squadra, perchè possiede tutti i requisiti necessari, infatti:
- Ci sono i componenti
- Ci sono gli obiettivi da raggiungere (giornalieri, settimanali e mensili)
- Ci sono le regole da rispettare per poter convivere
- Ci sono i leader: i genitori
Partiamo dal presupposto che piccoli e grandi devono fare la loro parte e che non ci sono componenti “incapaci” in famiglia di lavorare in squadra.
Perché vi dico questo?
Perché molto spesso le mamme, soprattutto, hanno la tendenza a considerare i propri figli già adolescenti, “eternamente piccoli” sottraendoli così a tutte le occasioni di apprendimento che si presentano in casa.
Ma quali sono gli ingredienti per fare squadra in famiglia?
Eccoli qui di seguito:
- Avere l’INTENZIONE di creare una squadra. Il solo fatto di pensare di poter creare una squadra, fa si che ci si attivi in maniera propositiva. Se manca l’intenzione… non si fa nulla.
- Creare COESIONE tra i membri: tutti i componenti devono mettere in campo le loro forze (ma anche conoscenze) per restare uniti. Mamma e papà devono coinvolgere tutti.
- Creare FIDUCIA: ogni componente familiare ha un bagaglio di conoscenze da condividere. Diamo a tutti fiducia. Mamma e papà devono evitare parole invalidanti verso i figli.
- Creare AUTOSTIMA: ogni componente della squadra ha bisogno di sentirsi apprezzato per quello che sa fare e gli apprezzamenti da parte dei componenti sono sempre ben graditi.
- Creare MOTIVAZIONE: la motivazione si attiva se ci sono degli obiettivi da raggiungere e pertanto questi vanno definiti assieme a tutti i componenti della squadra (es. collaborare con le faccende domestiche, rispettare la privacy, usare un tono di voce adeguato, definire il budget di spesa per non sforare, ..)
Come fare?
E’ necessario prima di tutto diventare OSSERVATORI delle dinamiche che si creano in famiglia. Molti di questi piccoli obiettivi potreste averli già raggiunti, solo che magari non ne siete consapevoli.
Selezionate quindi su quali ambiti lavorare e ponetevi le giuste domande.
Facciamo un esempio.
Ambito FIDUCIA: sto dando abbastanza fiducia a mio figlio? Se mi chiede di fare qualcosa di nuovo mai fatto prima in casa, lo autorizzo o metto subito dei paletti? Sono consapevole che mio figlio potrebbe svolgere qualcosa in maniera diversa dalla mia e diventare così una risorsa?
E’ necessario poi Iniziare ad utilizzare in casa la frase “Siamo una squadra”. I ragazzi sanno bene che cosa significa in ambito sportivo fare squadra. Non servirà quindi molto tempo per far si che si attivino e vi seguano.
A cura di Federica Comunello











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